22 December 2024

Ritratto di admin
Posted by admin on November 30, 2017

CODICE: 

RN1170

SINONIMO: 

Gigantismo parziale - emipertrofia - macrocefalia

ETA' DI ESORDIO: 

Infanzia

INCIDENZA: 

<1 / 1 000 000

MEDICO CERTIFICATORE: 

DE BRASI D - SIANI P.

S.C. : 

Pediatria 1

 

RIASSUNTO

La sindrome Proteus (PS) è una malattia complessa, molto rara, da iperaccrescimento amartomatoso, con crescita progressiva di scheletro, cute, adipe e sistema nervoso centrale.

I casi descritti sono circa 120 casi (prevalenza inferiore a 1/1.000.000 nati vivi). I neonati di solito sembrano normali alla nascita. L'esordio è per lo più tra i 6 e i 18 mesi di vita, con iperaccrescimento simmetrico, in genere di mani e piedi. La macrodattilia e l'emi-ipertrofia sono i sintomi d'esordio più comuni. Si osserva un singolare iperaccrescimento calcificato irregolare deformante delle ossa tubolari degli arti e dei corpi vertebrali cervicali del cranio, che può essere grave e a evoluzione rapida. Possono presentarsi su tutto il corpo nevi cerebriformi del tessuto connettivo (CCTN), con esordio in genere successivo, durante l'infanzia. I nevi epidermici lineari e le malformazioni vascolari si manifestano nei primi mesi di vita e in genere si stabilizzano con il tempo. Nel periodo neonatale si osserva disregolazione adiposa. Il coinvolgimento neurologico comprende il deficit cognitivo, la trombosi sinusale e le lesioni intracraniche. Le complicazioni sono l'emimegalencefalia, la pneumopatia bollosa, l'embolia polmonare (PE), la trombosi venosa profonda (DVT). I tumori sono per lo più benigni e di rado maligni (adenocarcinoma papillare dei testicoli, meningioma, cistoadenoma ovarico). Sono state identificate mutazioni in due componenti della via del segnale della fosfatidilinositolo-3-chinasi (PI3K)-AKT: PTEN, che assimila la PS alla sindrome tumorale amartomatosa legata a PTEN (PTHS) e AKT1. La mutazione di AKT1 è presente in mosaico a livello somatico (1-47% dei casi). Le mutazioni di PTEN sono state osservate sia nel DNA costitutivo che, in mosaico, a livello somatico. La diagnosi è confermata dai test molecolari e si basa su diversi criteri clinici specifici. I criteri generali (distribuzione a mosaico delle lesioni, ricorrenza sporadica, decorso progressivo) fanno riferimento a 1 criterio specifico di categoria A (CCTN), o a 2 di categoria B (iperaccrescimento sproporzionato asimmetrico, nevo epidermico lineare, tumori specifici prima della 2° decade), o a 3 di categoria C (malformazioni vascolari, disregolazione adiposa, fenotipo facciale tipico). In assenza di tali criteri, potrebbe trattarsi della sindrome Proteus-simile. Le diagnosi differenziali si pongono con le sindromi CLOVE, di Klippel-Trenaunay-Weber e Maffucci, l'emi-ipertrofia, la malattia di Ollier, la macrodattilia, la neurofibromatosi tipo 1 e altri disturbi da PHTS. Non si effettua la diagnosi prenatale poiché molti casi non sono ereditari. Non è trasmessa da coloro che presentano mutazione de novo somatica di AKT1; quindi, i familiari non sono a rischio. È indicata la consulenza genetica, poiché le mutazioni di PTEN sono trasmesse con modalità autosomica dominante. Anche se teoricamente possibile, non sono stati descritti pazienti che hanno avuto figli. Il trattamento richiede un approccio multidisciplinare. Gli interventi per il controllo dell'iperaccrescimento sono l'epifisiostasi, l'epifisiodesi e l'amputazione nei casi gravi. È molto importante la fisioterapia e la terapia occupazionale. Possono rendersi necessarie ortesi e calzature su misura. Per i CCTN, sono necessari il trattamento dermatologico e la gestione del cattivo odore (quando presente). Le lesioni vanno rimosse chirurgicamente nel caso di tumore maligno sospetto o se le deformità e/o il dolore sono significativi. In caso di DVT o PE, vanno applicate tempestivamente le linee-guida per la terapia anticoagulante. A causa di una predisposizione ai tumori, devono essere eseguiti regolari esami; in caso di tumore, il trattamento segue i protocolli standard. I pazienti e i loro familiari possono trarre beneficio dalla consulenza psicosociale. Si raccomanda l'esame fisico e radiologico annuale. La prognosi varia in base alla gravità delle complicazioni.