

Napoli, 4 luglio 2018 | Due sedute operatorie, 5 bambini operati e due giornate di visite ambulatoriali per i piccoli pazienti complessi campani affetti da labiopalatoschisi e patologie correlate: è il risultato della cinque giorni organizzata dall’A.O.R.N. SantobonoPausiliponnell’ambito del programma formazione “On the job” previsto dal piano formativo aziendale 2018, che ha visto protagonista, in collaborazione con un gruppo multidisciplinare dell’ospedale napoletano, il Prof. Brian C. Sommerladdel Great Ormond Street Hospital for SickChildren di Londra, ideatore di una tecnica originale di plastica del palato che porta il suo nome e che da oltre dieci anni è applicata anche al SantobonoPausilipon.
L’evento, che si inserisce in una più ampia e ultradecennale collaborazione tra i due ospedali pediatrici, ha avuto il sostegno dell’Associazione S.O.S. Sostenitori Ospedale Santobono O.N.L.U.S. e della Fondazione SantobonoPausilipon, che da anni danno supportoall’attività dell’Azienda Ospedalieraper assicurare ai piccoli pazienti cure all’avanguardia e migliori condizioni di degenza. La tecnica usata da Sommerlad prevede infatti l’utilizzo del microscopio operatore che l’Azienda ha ricevuto in donazione dalla S.O.S. Sostenitori Ospedale Santobono.
La cinque giorni si è conclusa con un convegno aperto alle associazioni dei genitori sul tema della gestione multidisciplinare delle labiopalatoschisi che si è tenuto presso la sede storica dell’Ospedale SantobonoPausilipon in via della Croce Rossa 8 a Napoli.
Attualmente al Santobono le labiopalatoschisi, che sono patologie di particolare complessità che necessitano di un lungo follow up, sono gestite da un gruppo multidisciplinare che include, oltre al chirurgo pediatrico plastico, la logopedista, l’otorinolaringoiatra, l’ortodonzista, l’odontoiatra, il genetista, l’oculista, il pediatra, la psicomotricista, il neuropsichiatra, il foniatra, tutti nello stesso ospedale e, ove richiesto, collaborano in consulto congiunto. Le gestanti con diagnosi sospetta sono seguite inoltre in un apposito ambulatorio accessibile con impegnativa tramite il Cup.
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