Per prevenire la morte cardiaca improvvisa, iniettato in una bimba di 12 anni un innovativo micromonitor cardiaco
A un anno di distanza l’equipe cardiologica del Santobono guidata da Rodolfo Paladini è stata chiamata ad occuparsi di una problematica che aveva già vissuto dodici mesi fa. Nel luglio 2018 un bimbo era stato salvato dall’annegamento e, per monitorare eventuali sindromi da morte improvvisa, gli era stato impiantato un monitor cardiaco iniettabile, capace di registrare in modo costante l’attività cardiaca. Grazie a questo apparecchio, qualche mese dopo si scoprì che il bambino non era cardiopatico, ma soffriva di unapatologia per la quale oggi è in cura. In quel caso il monitoraggio del cuore servì ad avviarlo verso la giusta terapia.
Qualche giorno fa una bambina di 12 anni è stata salvata dall’annegamento grazie al tempestivo intervento della nonna. Dopo la corsa in ospedale, gli esami diagnostici hanno consigliato l’impianto di un sistema di monitoraggio cardiaco costante. Ieri l’equipe cardiologica del Santobono ha iniettato sotto la pelle della bimba un micro monitor elettrocardiografico che per i prossimi quattro anni registrerà il suo battito cardiaco. Le informazioni raccolte permetteranno ai medici dell’Ospedale pediatrico napoletano di monitorare in modo costante la bimba, anche da remoto; i tracciati cardiaci, infatti, saranno trasferiti in telemedicina al reparto di cardiologia del Santobono, attraverso la rete dei dati dei cellulari.
Spiega il dottor Rodolfo Paladini, primario del reparto di Cardiologia e della Syncope Unit del Santobono“Un anno fa nel nostro ospedale abbiamo impiantato il primo micromonitor cardiaco su un nostro bambino. Da allora abbiamo acquisito un know-how specifico su questi apparecchi, estremamente importanti per l’individuazione di patologie che producono improvvise perdite di coscienza. Si tratta del sistema più idoneo per evitare la morte cardiaca improvvisa. Siamo certi che anche in questo caso, l’utilizzo di tale tecnologia potrà essere di grande aiuto nell’individuare il percorso terapeutico più idoneo”.
Il micromonitor installato è di ultimissima generazione ed è stato utilizzato per la prima volta in una struttura pubblica della Campania. La dimensione estremamente ridotta lo rende adatto all’impianto anche su bambini molto piccoli.
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