22 December 2024

Ritratto di admin
Posted by admin on November 25, 2017

CODICE: 

RFG010

SINONIMO: 

AxD

ETA' DI ESORDIO: 

Qualsiasi età

INCIDENZA: 

Sconosciuto

TRASMISSIONE : 

Autosomica dominante

MEDICO CERTIFICATORE: 

BUONO S. - TUCCI C. - De BRASI D. - SIANI P.

S.C. : 

Neurologia - Pediatria 1

 

RIASSUNTO

Un recente studio multicentrico pubblicato su Neurology e al quale ha partecipato anche una ricercatrice dell’Università di Siena, ha fatto un po’di chiarezza in più su una rara forma di leucodistrofia conosciuta come Malattie di Alexander (AXD). Questa malattia rara ha origine genetica ed è causata dalla degenerazione della materia bianca del Sistema Nervoso Centrale. Si tratta di una sindrome neurologica caratterizzata da un’alterazione della mielina e la presenza di fibre di Rosenthal (un gruppo di proteine anormali) che si accumulano negli astrociti, cellule cerebrali. La Malattia di Alexander è stata identificata nel 1949 in base a criteri neuroistologici e di questa sono state individuate svariate forme cliniche. E’ comunque una patologia rara generalmente sporadica, i casi familiari segnalati sono pochissimi. Secondo quanto riportato dallo studio, rivolto principalmente a stabilire una correlazione tra mutazione genetica e fenotipo (cioè i sintomi e l’evoluzione della malattia) la presenza di una mutazione nel gene che forma la proteina giliare fibrillare acidica (GFAP) e l’età di insorgenza della malattia sarebbero fattori predittivi. I ricercatori hanno preso in considerazione 30 casi nuovi di AXD e rivisto 185 casi precedentemente segnalati svolgendo osservazioni su diversi fattori tra cui le mutazioni genetiche e l’età di insorgenza.  
Attualmente la malattia è classificata in due forme principali, quella infantile, più comune e chiamata Tipo 1, e quella giovanile (tipo 2).
La forma infantile è caratterizzata da un esordio precoce e da una grave evoluzione. Presenta macroencefalia progressiva  (a volte idrocefalo), ritardo dello sviluppo psicomotorio, spasticità atassia e crisi convulsive. La malattia insorge tra i 6 mesi e i 2 anni d’età, spesso conduce alla morte entro il terzo anno d’età.
Le forme giovanili si manifestano nei bambini in età scolare e sono caratterizzate da paraplegia spastica e segni bulbari progressivi, mentre la forma adulta, molto simile alla Sclerosi Multipla  è caratterizzata da atassia e tetraparesi spastica.  Analisi sulla sopravvivenza hanno mostrato un aumento di quasi 2 volte della mortalità tra i pazienti con tipo I rispetto a quelli con tipo II. La diagnosi si ottiene mediante scansione tomografica e risonanza magnetica, le quali rivelano anomalie nella sostanza bianca del Sistema Nervoso Centrale, prevalentemente nei lobi frontali. Le scoperte recenti indicano che la maggior parte dei pazienti affetti della Malattia di Alexander presentano la mutazione nel gene che forma la proteina giliare fibrillare acidica (GFAP) che per ora è stato isolato e localizzato sul cromosoma 17q21. Grazie a questa scoperta è oggi possibile effettuare la diagnosi prenatale per la malattia.  Il trattamento terapeutico disponibile è unicamente sintomatico e di supporto, nei bambini l’idrocefalia può essere trattata chirurgicamente. La Malattia di Alexander ha un decorso progressivo e quasi sempre fatale.

SCHEDA ORPHANET