29 April 2025

Ritratto di admin
Posted by admin on November 23, 2017

CODICE: 

RDG010

SINONIMO: 

Drepanocitosi

ETA' DI ESORDIO: 

Qualsiasi età

INCIDENZA: 

1-5 / 10 000

TRASMISSIONE : 

Autosomica recessiva

MEDICO CERTIFICATORE: 

MENNA G. MENNA F.

S.C. : 

Oncoematologia Pediatrica

RIASSUNTO

Le drepanocitosi sono malattie emolitiche che producono tre sintomi acuti: grave anemia, gravi infezioni batteriche e accidenti ischemici vaso-occlusivi (AVO), secondari alla incompatibilità del transito dei globuli rossi drepanocitici nei piccoli vasi. Possono insorgere varie complicanze. La prevalenza di portatori del tratto drepanocitico nei 25 stati europei è di 1/150. In Africa centrale e occidentale (15-25%), nelle Antille francesi (10-15%) e nell'area del Mediterraneo (1-15%) si riscontra una minore esposizione in questa zona alle forme più gravi di malaria. La presenza di emoglobina fetale indica che la malattia non si manifesterà fino almeno al terzo mese di vita. Le manifestazioni cliniche variano estremamente da caso a caso nei tempi di insorgenza e nelle caratteristiche. L'anemia e le infezioni batteriche sono frequenti, inoltre gli AVO possono causare ischemie focali dolorose (talvolta infarti) quando sono localizzati nel sistema muscolo-scheletrico. Con il passare del tempo gli AVO possono compromettere la funzionalità di un qualsiasi tessuto o organo. La trasmissione è autosomica recessiva. Le drepanocitosi sono causate dalla combinazione di due alleli anomali del gene beta-globinico, almeno uno dei quali, porta la mutazione beta6 glu-val (Hb S). I soggetti portatori del gene per l'emoglobina S e del gene per la talassemia beta sono affetti da talassodrepanocitosi. E' frequente anche la forma betaS/betaC (beta 6 glu-lys). La diagnosi si basa sull'analisi dell'emoglobina tramite la focalizzazione isoelettrica, l'HPLC, il test di solubilità e l'analisi molecolare. Lo screening dei portatori sani nella famiglia o nella popolazione può essere utile e richiede un consulto genetico prospettico. La diagnosi differenziale include altre malattie emolitiche ereditarie. E' possibile la diagnosi prenatale, dopo una consulenza genetica, attraverso l'analisi molecolare di un campione del villo coriale o di liquido amniotico. Sin dalla nascita la presa in carico deve integrare la prevenzione contro le infezioni, il dolore e le eventuali complicanze con un supporto sociale e psicologico, presso centri multidisciplinari per i trattamenti intensivi (immediato accesso alla trasfusione di sangue). Per le forme gravi della malattia, l'Unione Europea ha autorizzato la commercializzazione di un farmaco orfano a base di idrossicarmabide (idrossiurea). Le trasfusioni regolari o occasionali di midollo osseo sono il metodo terapeutico principale. Il trapianto di midollo osseo è consigliato nei casi di vasculopatia cerebrale. La prognosi è difficile da prevedere. Gli AVO e la grave compromissione dell'attività degli organi interni possono portare a morte.

SCHEDA ORPHANET