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BUONO S. - TUCCI C.
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RIASSUNTO
L'atassia di Friedreich (FRDA) è una malattia neurodegenerativa ereditaria caratterizzata, tipicamente, da atassia progressiva durante la deambulazione e agli arti, disartria, disfagia, disfunzione oculomotoria, perdita dei riflessi tendinei profondi, segni piramidali, scoliosi e, in alcuni casi, cardiomiopatia, diabete mellito, perdita della vista e deficit dell'udito.
La prevalenza della FRDA nella popolazione caucasica è stimata in 1/20.000-50.000. Il quadro classico della FRDA esordisce durante l'infanzia o l'adolescenza. Una goffaggine generale e l'atassia durante la deambulazione sono di solito i primi sintomi, spesso seguiti da segni piramidali, atassia degli arti superiori e disartria. I segni oculomotori insorgono precocemente e comprendono la fissazione instabile (scosse ad onda quadra) ed il nistagmo. Successivamente può comparire la perdita della vista. La neuropatia uditiva (8-39% dei casi) provoca problemi di udito. L'intelligenza non appare compromessa. Nella maggior parte dei casi, sono presenti areflessia e perdita sensoriale distale. La disfagia è lieve inizialmente ma, negli stadi avanzati della malattia, può provocare soffocamento da ingestione di cibo e liquidi. La scoliosi e le deformità dei piedi (piede cavo e piede equino-varo supinato) possono essere lievi o debilitanti. La spasticità, che compare nel corso della malattia, può provocare occasionalmente malessere, dolore, problemi di posizionamento e contratture. Il coinvolgimento cardiaco (tipicamente la cardiomiopatia ipertrofica) di solito insorge dopo i sintomi neurologici ed è per lo più asintomatico. Il diabete mellito, descritto in oltre il 30% dei casi, è una complicanza più tardiva. In alcuni casi, è stata descritta iperattività della vescica. Il tempo medio dall'esordio dei sintomi alla dipendenza dalla sedia a rotelle è di 15,5 anni (con un intervallo variabile tra 3 e 44 anni). Sono stati descritti diversi fenotipi atipici che presentano quadri clinici sovrapposti. La FRDA è causata dall'espansione instabile della tripletta GAA situata nell'introne 1 del gene FXN (9q21.11), che codifica per la fratassina. La proteina legante il ferro ha un ruolo nella biogenesi dei cluster ferro-zolfo e nel traffico del ferro nei mitocondri. Un deficit in questa proteina causa il progressivo deterioramento del sistema nervoso centrale e periferico. La lunghezza dell'allele più corto correla inversamente con l'età di esordio e con il tempo che intercorre tra l'esordio e la dipendenza dalla sedia a rotelle, mentre correla positivamente con la prevalenza della cardiomiopatia. L'esame della conduzione nervosa rivela una velocità >40m/s e l'assenza o la riduzione del potenziale di azione nel neurone sensoriale. L'ECG rivela l'inversione dell'onda T in sede infero-laterale o diffusa. La RMN può mostrare atrofia cerebellare e spinale. L'analisi molecolare identifica le mutazioni nel gene FXN, a conferma della diagnosi. Le diagnosi differenziali si pongono con la malattia di Charcot-Marie-Tooth tipo 1 e 2, l'atassia da deficit di vitamina E, l'atassia-aprassia oculomotoria tipo 1 e 2 (si vedano questi termini) e le altre atassie ad esordio precoce. È possibile la diagnosi prenatale nelle famiglie con mutazione nota. La FRDA ha una trasmissione autosomica recessiva. È possibile la consulenza genetica. Non vi è una cura risolutiva per la FRDA e la presa in carico è multidisciplinare. La fisioterapia e il ricorso ad ausili per la deambulazione, le protesi e la sedia a rotelle aiutano a mantenere uno stile di vita attivo. Può essere necessaria la logopedia. La spasticità può essere trattata con programmi di stretching, l'uso di stecche e agenti farmacologici (baclofene e tossina botulinica). Il trattamento della cardiopatia comprende gli agenti anticoagulanti, antiaritmici e i pacemaker. I pazienti con diabete mellito di solito necessitano dell'insulina. Negli stadi avanzati, può rendersi necessaria una gastrostomia endoscopica percutanea. Può essere offerta la consulenza psicologica. Il follow-up annuale comprende l'ECG, l'ecocardiografia e l'analisi del glucosio e dell'emoglobina glicosilata nel sangue (HbA1c). La prognosi è migliorata, anche se la qualità di vita è compromessa in modo significativo. L'aspettativa di vita media è circa di 40 anni, a seconda dell'età di esordio e della comparsa del diabete e della cardiomiopatia. Il decesso è essenzialmente dovuto alla cardiopatia e alla broncopolmonite.