

CODICE:
SINONIMO:
ETA' DI ESORDIO:
TRASMISSIONE :
MEDICO CERTIFICATORE:
BUONO S. - TUCCI C.
S.C. :
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RIASSUNTO
Le ceroidolipofuscinosi neuronali giovanili (JNCL) sono un gruppo di ceroidolipofuscinosi (NCL; si veda questo termine) eterogenee dal punto di vista genetico, caratterizzate dall'esordio nell'età scolare precoce con perdita della vista a seguito di retinopatia, epilessia e declino delle capacità intellettive e motorie. La prevalenza mondiale non è nota. Le NCL sono più frequenti nei paesi Scandinavi. La prevalenza e l'incidenza annuale alla nascita delle JNCL sono state stimate in Svezia intorno a 1/217.000 e 1/45.000, rispettivamente, mentre in Germania l'incidenza annuale alla nascita è stimata intorno a 1/143.000. La forma classica della JNCL (cJNCL, definita anche malattia di Batten e malattia di Spielmeyer-Vogt) si manifesta con un deterioramento della vista attorno ai 6 anni, in un bambino per il resto sano. La cecità insorge dopo pochi anni. Alcuni anni dopo l'esordio dei sintomi visivi inizia il declino cognitivo e l'epilessia. La demenza e i disturbi motori peggiorano progressivamente. Sono stati descritti anche problemi psichiatrici (ad esempio il comportamento aggressivo e i disturbi del sonno). Sono anche noti rari casi di JNCL nei quali l'interessamento della vista non è un segno suggestivo. L'epilessia e la demenza senza perdita della vista possono suggerire la variante di NCL nota come epilessia nordica (epilessia progressiva con ritardo mentale tipo Finnico; si veda questo termine). Le JNCL si trasmettono con modalità autosomica recessiva. Il fenotipo classico e/o variante può originare dalle mutazioni nei geni PPT1 (definito CLN1; 1p32), TPP1 (11p15; definito CLN2), CLN3 (16p12), CLN8 (8p23; responsabile della cosiddetta epilessia nordica) e CTSD (definito CLN10; 11p15.5). È stata inoltre descritta una forma, definita malattia CLN9, che presenta un fenotipo identico alla JNCL classica, ma della quale non si conosce ancora il gene-malattia. Le mutazioni nel gene CLN3 sono la causa più frequente della cJNCL, nella quale i pazienti presentano, come segno diagnostico caratteristico, linfociti infiltrati di vacuoli di grosse dimensioni, evidenti all'esame degli strisci ematici al microscopio. Il test enzimatico è disponibile per i deficit di palmitoil-proteina tioesterasi 1, di tripeptidil-peptidasi 1 e di catepsina D, che sono presenti nei pazienti con mutazioni nei geni PPT1, TPP1 e CTSD, rispettivamente. Fatta eccezione per la CLN9, il test molecolare può essere utilizzato per confermare la diagnosi. Nella fase iniziale della malattia può essere sospettata la retinite pigmentosa (si veda questo termine). Successivamente, nel corso della malattia, la diagnosi differenziale si dovrebbe porre con altre cause di demenza ed epilessia a esordio nell'età scolare, come le malattie mitocondriali e la panencefalite sclerosante subacuta (si veda questo termine). Il trattamento è solo sintomatico e dovrebbe consistere in cure palliative con la somministrazione di farmaci anticonvulsivanti e in interventi di supporto educativo, psicologico e psichiatrico. La prognosi delle JNCL è grave, ma l'aspettativa di vita è variabile e alcuni pazienti possono sopravvivere fino alla quarta decade.