

CODICE:
SINONIMO:
ETA' DI ESORDIO:
INCIDENZA:
TRASMISSIONE :
MEDICO CERTIFICATORE:
DE BRASI D. - SIANI P. - CARBONE M.T.
S.C. :
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RIASSUNTO
La sindrome di Beckwith-Wiedemann (BWS) è una malattia genetica caratterizzata da iperaccrescimento, predisposizione ai tumori e malformazioni congenite.
La malattia è panetnica, con una prevalenza stimata di 1/13.700. L'incidenza è uguale nei due sessi, fatta eccezione per i gemelli monozigoti (significativa preponderanza femminile). I pazienti tendono a mostrare iperaccrescimento nella seconda metà della gravidanza e nei primissimi anni di vita; l'altezza dell'adulto rientra nei limiti della norma. La crescita anomala può manifestarsi anche con emi-ipertrofia e/o macroglossia (che può causare difficoltà all'alimentazione, disturbi del linguaggio e, raramente, apnee durante il sonno). L'ipoglicemia si osserva nel 30-50% dei neonati. È comune un aspetto del viso riconoscibile, che spesso si normalizza nell'età adulta. Oltre alla macrosomia, alla macroglossia, all'emi-ipertrofia e all'ipoglicemia, sono caratteristici l'onfalocele/ernia ombelicale/diastasi dei muscoli retti dell'addome, il tumore embrionale, la presenza di una o più pieghe della parte anteriore del lobo dell'orecchio e di fossette sulla parte posteriore dell'elice, il nevo flammeo o altre malformazioni vascolari, la visceromegalia, che interessa gli organi addominali, la citomegalia corticosurrenale fetale (patognomonica), le anomalie renali, la storia familiare positiva e, raramente, la palatoschisi. Cardiopatie sono presenti nel 9-34% dei pazienti e, nella metà dei casi, la cardiomegalia va incontro a remissione spontanea. La cardiomiopatia è rara. I pazienti hanno un'elevata predisposizione ai tumori maligni embrionali, in particolare nei primi 8 anni di vita, con un rischio stimato del 7,5% (variabilità del 4-21%). La BWS è dovuta ad alterazioni genetiche ed/o epigenetiche che alterano la funzione dei geni sottoposti a imprinting sul cromosoma 11p15.5. La malattia è sporadica nell'85% dei casi, mentre negli altri è presente una trasmissione familiare. I sottotipi molecolari comportano diversi rischi di ricorrenza e rischi clinici (ad esempio, di tumore). In genere la diagnosi è supportata dalla presenza di almeno tre segni clinici caratteristici, anche se i tumori embrionali possono svilupparsi anche nei soggetti affetti da quadri "più lievi". La diagnosi può essere confermata dai test molecolari; tuttavia la negatività dei test non esclude la BWS. La diagnosi differenziale si pone con le sindromi di Simpson-Golabi-Behmel, Costello, Perlman, e Sotos e con la mucopolisaccaridosi tipo IV (si vedano questi termini). Può essere offerta la diagnosi prenatale sui villi coriali o sugli amniociti, in particolare se è stata identificata un'anomalia genomica o citogenetica; le alterazioni della metilazione vengono identificate meglio sugli amniociti. Si raccomanda la consulenza genetica. La valutazione del rischio di ricorrenza e i test genetici a cascata devono tenere conto della storia familiare e del sottotipo molecolare del familiare affetto. La presa in carico comprende interventi sintomatici, medici e chirurgici. È necessario monitorizzare i tumori, nel caso che la BWS sia sospettata/diagnosticata in un gemello monozigote clinicamente non affetto, ma il monitoraggio non deve essere guidato dalle correlazioni genotipo-fenotipo. È necessario effettuare lo screening dell'ipoglicemia nel periodo neonatale, in presenza di segni prenatali suggestivi o diagnostici, e nei neonati clinicamente non affetti ad elevato rischio in base alla loro storia familiare. All'estremità più grave dello spettro si pone il rischio di morte precoce da complicazioni secondarie all'ipoglicemia, alla prematurità, alla cardiomiopatia, alla macroglossia o ai tumori. Nei pazienti che superano l'infanzia, la prognosi è in genere buona.