22 December 2024

Ritratto di admin
Posted by admin on December 05, 2017

CODICE: 

RN0880

SINONIMO: 

Ectrodattilia - displasia ectodermica - labiopalatoschisi

ETA' DI ESORDIO: 

Neonatale, Prenatale

INCIDENZA: 

1-9 / 100 000

TRASMISSIONE : 

Autosomica dominante

MEDICO CERTIFICATORE: 

DE BRASI D. - SIANI P. - CARBONE M.T.

S.C. : 

Pediatria 1 - Pediatria 3

 

RIASSUNTO

La sindrome EEC è un difetto genetico dello sviluppo, caratterizzato da ectrodattilia, displasia ectodermica e schisi orofacciali (labio/palatoschisi). La prevalenza esatta non è nota. Sono stati descritti più di 300 casi. I tre segni cardinali della sindrome sono l'ectrodattilia e la sindattilia alle mani e ai piedi; la labioschisi con o senza palatoschisi (che può associarsi a disturbi del linguaggio); i difetti a carico delle strutture ectodermiche, come la cute (ipopgimentazione, secchezza, ipercheratosi, atrofia), i capelli (capelli e sopracciglia radi e fini), i denti (piccoli, assenti o displastici), le unghie (distrofia) e le ghiandole esocrine (riduzione/assenza delle ghiandole sudoripare, sebacee e salivari). La sindrome presenta una grande variabilità intra- e interfamiliare: non è costante la coesistenza di tutti i segni cardinali e ciascuno di essi può essere espresso con gravità variabile. Altri segni clinici correlati sono le anomalie del sistema urogenitale (agenesia renale, atresia ureterale, idronefrosi), la sordità di tipo conduttivo o neurosensoriale, l'atresia delle coane, l'ipoplasia delle ghiandole mammarie/capezzoli, le anomalie oculari (difetti dei dotti lacrimali, fotofobia, ulcere corneali, cheratite, blefarite, entropion), le anomalie endocrine (ipoplasia del timo, ipopituitarismo, deficit dell'ormone della crescita) e, più raramente, la presenza di un nevo bianco spugnoso, il ritardo dello sviluppo psicomotorio e il linfoma maligno. I pazienti di regola non presentano deficit cognitivo. In oltre il 90% dei casi, la sindrome EEC è dovuta alle mutazioni missenso nel gene TP63 (3q27), che codifica per il fattore di trascrizione TP63, essenziale per lo sviluppo dell'ectoderma e degli arti. Questi casi corrispondono alla sindrome EEC classica (EEC tipo 3) e sembrano presentare una certa correlazione genotipo-fenotipo. Gli altri casi corrispondono alla sindrome EEC tipo 1, il cui gene è mappato su 7q21, e che si associa ad altri segni clinici, come le malformazioni dei padiglioni auricolari, dell'orecchio medio e interno. La sindrome EEC tipo 2, di fatto, non esiste. La sindrome EEC è una malattia autosomica dominante a penetranza incompleta (93-98%) ed espressività variabile. La diagnosi si basa sull'esame clinico, sulle radiografie degli arti e della mascella e, a seconda dei segni correlati, sull'ecografia renale, sull'esame oftalmologico e sulla biopsia cutanea. La diagnosi è confermata dai test genetici. La diagnosi prenatale si basa sull'ultrasonografia nel secondo trimestre di gravidanza, che può rivelare difetti strutturali. Le analisi molecolari sui villi coriali consentono di confermare la diagnosi nelle famiglie nelle quali sia stata preventivamente identificata la mutazione. Alle famiglie affette deve essere offerta la consulenza genetica per informarle che i pazienti hanno il 50% di rischio di trasmettere la mutazione correlata alla malattia. A causa del mosaicismo germinale, i genitori non affetti di un bambino affetto dalla sindrome EEC hanno un rischio del 4% di avere altri figli affetti. La presa in carico è multidisciplinare e richiede l'intervento di ortopedici, chirurghi dentisti e plastici, oftalmologi, dermatologi e ortofonisti. La chirurgia permette di correggere le anomalie orofacciali e dentali e migliora la funzionalità e l'estetica degli arti. Le cure oftalmologiche (lacrime artificiali nel caso di secchezza della congiuntiva) sono necessarie per la prevenzione delle complicazioni, come la cataratta e le cicatrici corneali. Nel caso di ipoidrosi, i pazienti devono evitare le temperature alte, i vestiti pesanti e l'attività fisica. La prognosi è buona e le attese di vita sono quasi normali. L'ipoidrosi (riduzione/assenza delle ghiandole sudoripare) causa complicazioni che possono compromettere la prognosi per la vita, come le convulsioni, il coma ed eventualmente il decesso, nel caso di una presa in carico non adeguata.

SCHEDA ORPHANET