

CODICE:
SINONIMO:
ETA' DI ESORDIO:
INCIDENZA:
TRASMISSIONE :
MEDICO CERTIFICATORE:
DE BRASI D. - SIANI P.
S.C. :
RIASSUNTO
La cefalopolisindattilia di Greig (GCPS) è una sindrome pleiotropica associata a anomalie congenite multiple. È rara, anche se è difficile stabilire con precisione la sua incidenza, dato che l'accertamento è variabile (1-9/1.000.000). I segni primari comprendono l'ipertelorismo, la macrocefalia con fronte bombata e la polisindattilia. La polidattilia è molto spesso preassiale nei piedi e postassiale sulle mani, con sindattilia cutanea variabile. Le alterazioni degli arti variano in modo significativo. Altri segni meno frequenti comprendono le anomalie del sistema nervoso centrale (SNC), le ernie e il deficit cognitivo. La GCPS è dovuta alla perdita di funzione del gene che codifica per il fattore di trascrizione GLI3, ed è ereditata come carattere autosomico dominante. La malattia è allelica alla sindrome di Pallister-Hall e a una forma della sindrome acrocallosa. La diagnosi clinica è impegnativa, dato che i segni della GCPS sono relativamente aspecifici e non sono stati delineati criteri clinici specifici e sensibili. La diagnosi presuntiva della GCPS può essere postulata se il paziente presenta la triade classica: polidattilia preassiale e sindattilia cutanea in almeno un arto; ipertelorismo; macrocefalia. I pazienti che presentano un fenotipo coerente con GCPS (ma che non mostrano necessariamente tutti e tre i segni evocatori) e che presentano una mutazione di GLI3 possono essere inquadrati definitivamente nella GCPS. Possono comunque avere una diagnosi definitiva anche i soggetti con un fenotipo coerente con GPCS che hanno un familiare con una diagnosi definitiva della malattia e presentano una trasmissione autosomica dominante. La diagnosi molecolare prenatale è tecnicamente possibile. Le diagnosi differenziali si pongono con la polidattilia preassiale tipo 4, la sindrome da geni contigui da GCPS, la sindrome acrocallosa, la sindrome di Gorlin, la sindrome di Carpenter e la sindrome di Teebi (si vedano questi termini). Il trattamento della malattia è sintomatico e si associa a interventi chirurgici ortopedici per correggere le malformazioni gravi degli arti. La prognosi è generalmente molto buona anche se può essere presente ritardo dello sviluppo o deficit cognitivo. I pazienti con ampie delezioni coinvolgenti il gene GLI3 possono avere una prognosi poco buona.