22 December 2024

Ritratto di admin
Posted by admin on November 25, 2017

CODICE: 

RFG010

ETA' DI ESORDIO: 

Qualsiasi età

INCIDENZA: 

1-9 / 1 000 000

TRASMISSIONE : 

Recessiva legata all'X o Dominante legata all'X

MEDICO CERTIFICATORE: 

BUONO S. - TUCCI C. - De BRASI D. - SIANI P.

S.C. : 

Neurologia - Pediatria 1

 

RIASSUNTO

La malattia di Pelizaeus-Merzbacher (PMD) è una leucodistrofia legata all'X con ritardo dello sviluppo, nistagmo, ipotonia, spasticità e deficit cognitivo di gravità variabile. È stata classificata in 3 sottoforme, in base all'età di esordio e alla gravità: PMD connatale, transitoria e classica.

La prevalenza è di 1/400.000. Colpisce i maschi, anche se sono state descritte femmine eterozigoti con un fenotipo più lieve (PMD nelle femmine portatrici). La malattia ha un ampio spettro clinico. La forma connatale è la più grave, presenta già alla nascita, con ipotonia, nistagmo, distress e stridore respiratorio, con conseguente ritardo motorio e cognitivo e tetraparesi. La forma classica esordisce durante nei primi 2 mesi con nistagmo e ipotonia, sostituita progressivamente dalla spasticità. I segni tardivi riguardano la compromissione dello sviluppo motorio e il deficit cognitivo. La gravità della forma transitoria è intermedia tra quella della forma connatale e della forma classica. Il quadro più lieve della PMD (lieve ritardo motorio e dello sviluppo a esordio a partire dai 2-3 anni, associato successivamente alla paraplegia spastica, all'atassia e/o al deficit cognitivo) non è chiaramente differenziabile da quello della sindrome PLP1-null (si veda questo termine), che comprende i segni lievi della PMD associati a neuropatia periferica e paraplegia spastica complicata tipo 2 (SPG2; si veda questo termine), una patologia che nella sua forma pura è primariamente caratterizzata dall'andatura spastica. La PMD è una malattia legata all'X, causata dalle mutazioni o dalle alterazioni nella dose del gene PLP1 (Xq22), che causano ipomielinizzazione del sistema nervoso centrale (SNC). La OMD è allelica alla SPG2, ed è anch'essa dovuta alle mutazioni di PLP1. PLP1 codifica per la proteina proteolipide (PLP), la proteina più abbondante nella guaina mielinica nel SNC, e per la sua isoforma di splicing alternativo (DM20). Le duplicazioni di PLP1 causano la forma classica della malattia, le mutazioni missenso causano le forme connatali e la SPG2 pura, mentre le mutazioni null di PLP1 causano la sindrome null. I pazienti che non presentano mutazioni in PLP1, ma che mostrano segni neuroradiologici quasi identici e segni clinici simili a quelli della PMS sono classificati affetti dalla malattia PMD-simile (PMLD; si veda questo termine). La diagnosi si basa sui segni clinici, elettrofisiologici e neuroradiologici. L'imaging a risonanza magnetica (IRM) rivela un'ipomielinizzazione completa (forme connatali e transitorie), parziali (PMD lieve) o diffusa (sindrome null). I potenziali evocati uditivi del tronco cerebrale (BAEP) possono essere utili per differenziare la PMD (assenza di onde II-V) dalla PMLD (onde II-V registrabili). La diagnosi è confermata dai test genetici. La diagnosi differenziale si pone con la malattia di Krabbe, la malattia di Canavan, la leucodistrofia metacromatica, la malattia di Alexander, la SPG familiare, la PMLD (si vedano questi termini) e la paralisi cerebrale. Sono possibili i test genetici prenatali e la diagnosi preimpianto, quando è stata identificata la mutazione responsabile del gene PLP1. La presa in carico è multidisciplinare e coinvolge i neurologi, i fisioterapisti, gli ortopedici, gli pneumologi e i gastroenterologi. Il trattamento può prevedere la gastrostomia per la disfagia, i farmaci antiepilettici per le convulsioni, la fisioterapia combinata con i farmaci antispastici (baclofen, diazepam, tizanidina) per la spasticità e la chirurgia correttiva per la compromissione polmonare, nei casi di scoliosi grave. Sono necessari controlli regolari. La PMD ha un decorso progressivo che varia a seconda del fenotipo. Nella maggior parte dei casi moderati, l'aspettativa di vita è abbastanza lunga e la malattia ha un'evoluzione lenta dopo l'adolescenza. Nella maggior parte dei casi gravi, la morte di solito sopraggiunge entro la seconda decade.