CODICE:
SINONIMO:
ETA' DI ESORDIO:
INCIDENZA:
TRASMISSIONE :
MEDICO CERTIFICATORE:
DE BRASI D - SIANI P.
S.C. :
RIASSUNTO
La sindrome di Weill-Marchesani è una malattia rara, caratterizzata da bassa statura, brachidattilia, rigidità articolare e anomalie oculari caratteristiche, come la microsferofachia, l'ectopia del cristallino, la miopia grave e il glaucoma. La prevalenza non è nota. La bassa statura (generalmente, al di sotto del 3° centile) e la brachidattilia sono presenti nel 98% dei pazienti. Le anomalie oculari comprendono la miopia (94%), la microsferofachia (84%), l'ectopia del cristallino (73%), il glaucoma (80%) e la cataratta (23%). Altre caratteristiche cliniche comprendono la limitazione articolare, lo sviluppo normale della muscolatura, l'assottigliamento della cute e i difetti cardiaci (stenosi della valvola polmonare, insufficienza mitralica, stenosi aortica, dotto arterioso pervio e difetto del setto ventricolare). Nel 13% dei casi, è stato osservato deficit cognitivo, sempre di grado lieve. È stata osservata una trasmissione sia autosomica dominante che recessiva. La forma autosomica recessiva è più comune; in questi casi sono state identificate mutazioni omozigoti nel gene ADAMTS10 (19p13.3-p13.2). La proteina ADAMTS10 è un membro della famiglia delle proteasi della matrice extracellulare ed è espressa nella cute, nei condrociti fetali e nel cuore dell'adulto e del feto. Gli studi immunologici e di microscopia elettronica sui fibroblasti cutanei dei pazienti suggeriscono che questa condizione si associ a un aumento della matrice extracellulare. Mutazioni eterozigoti del gene FBN1 (15q21.1) sono state identificate in un gruppo di pazienti; sono trasmesse con modalità autosomica dominante e rappresentano un esempio della eterogeneità clinica associata a questo gene. Nonostante l'eterogeneità genetica, nelle famiglie note esiste una relativa omogeneità clinica. Questo spiega le difficoltà della consulenza genetica in presenza di un caso sporadico. Alcuni eterozigoti per la forma recessiva possono presentare sintomi sfumati della malattia, come la brachidattilia. Nonè mai stata eseguita la diagnosi prenatale. La prognosi è buona. I pazienti necessitano di un follow-up da parte dell'oculista, per il controllo delle possibili complicanze oculari; è stata proposta la fisioterapia per il trattamento della rigidità articolare.